Nei vari gruppi dedicati al settore della consulenza in materia di sicurezza e salute dei lavoratori si dibatte molto circa l’utilità o meno di usare dei software per la redazione del documento di valutazione dei rischi.
Ogni volta che viene affrontato l’argomento il gruppo si divide, inevitabilmente, in 2 schieramenti contrapposti: chi è a favore dell’uso dei software come strumento di supporto al lavoro del tecnico e chi li rifiuta vedendoli come strumenti vincolanti nel proprio lavoro, prettamente, professionale.
Come spesso accade, la ragione è presente in entrambe le posizioni. E, come ancora più spesso accade, affrontare la tematica adottando un valido compromesso può portare benefici enormi.
I puristi, che negano l’utilizzo dei software, rimarcando i limiti che questi impongono, fanno comunque largo uso di altri strumenti, quali programmi di videoscrittura e fogli di calcolo, non solo accettandone i limiti, ma adeguandosi ad essi al punto che tali limiti non vengono più percepiti come tali.
Quando questi limiti vengono entrano più nell’intimo del nostro lavoro quotidiano, la nostra ritrosia ad adattarvisi aumenta, nella convinzione, più che umana, di avere metodi di lavoro “migliori” di quelli proposti da altri. E’ questo il motivo per cui un programma di videoscrittura è considerato “normale”, mentre un software specifico viene visto come elemento anomalo.
Allora meglio continuare ad usare solo un software di videoscrittura?
Riteniamo che gli elementi in gioco nel redigere un documento di valutazione dei rischi, siano così tanti e tra loro concatenati in qualche modo, che il semplice programma di videoscrittura possa portare ad errori, sebbene non gravi, che qualche ente di controllo potrebbe sanzionare. Si pensi ad esempio alla valutazione rischio lavoratrici in gravidanza: i contenuti di questa sezione devono essere trasmessi alle lavoratrici: sicuri che l’informativa data a queste sia del tutto coerente con quanto riportato sul DVR? E in caso di aggiornamento del secondo, sicuri di ricordarvi di aggiornare il primo?
Gli esempi di questo tipo sono infiniti.
E’ alla luce di questi “rischi” che un professionista non può limitarsi ad un semplice sistema di videoscrittura. La scelta che fa di un software professionale, tuttavia, deve essere orientata all’individuazione di un prodotto che rappresenti quello che, per lui, rappresenta un giusto compromesso.
Il requisito che, per il mio modo di lavorare, rappresenta il compromesso ideale ricercabile in un software è sintetizzato dalla seguente frase.
Un software per la redazione del documento di valutazione dei rischi deve essere poco più di un sistema di formattazione dei contenuti che il tecnico ha preimpostato ma con l’aggiunta di sistemi di controllo e automazione di alcuni elementi, sicuramente non sostanziali come la parte che il tecnico compila, ma che possono avere anch’essi un significato importante.
Questo principio l’ho trovato in AimSafe: non scrive per voi la valutazione dei rischi, ma vi aiuta a ridurre gli errori di incrocio dei dati e, soprattutto, vi offre un sistema per memorizzare un bel lavoro che ritenete di aver fatto in merito ad una determinata valutazione e riutilizzarlo per un altro cliente.
Tornerò a parlare di come tutto questo viene realizzato, ma se siete curiosi, potete iscrivervi direttamente al sistema e valutare sul campo le funzionalità che mette a disposizione.